Fratelli e Figli carissimi
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Il sacro comando, con cui il nostro Sommo Pontefice mi designava Pastore di codesta insigne Diocesi, gettò la trepidazione nel mio spirito, al pensiero della pochezza del mio intelletto e della deficienza in me d'ogni merito e d'ogni virtù.
Sennonché le auguste parole di conforto e d'incoraggiamento dettemi dal S. Padre, la considerazione che la mano di N. S. Gesù Cristo è visibilmente stesa, in ogni tempo e in ogni luogo, sul capo dei Vescovi per benedirli, per guidarli e per sostenerli in tutte le lotte e in tutti i dolori, e il dovere stesso dell'ubbidienza alla suprema Autorità della Chiesa mi piegarono con fiducia al pauroso incarico. |
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